Perché
"Senza peso"?
Nella mia attività di animatore di seminari e di insegnate di
massaggio mi piace filosofeggiare a beneficio dei presenti, che, simpaticamente,
hanno la pazienza di starmi a sentire :-)))
A
forza di raccontare cose, mi è venuto anche il desiderio di metterle
per scritto.
Voglio utilizzare questo spazio per condividere esperienze e riflessioni
che vivo personalmente o che raccolgo di prima mano da altri.
Senza
peso, la mia verità che non è necessariamente
la stessa verità degli altri.
Dunque, liberi di leggere ciò che qui pubblico regolarmente,
liberi di condividere, liberi di replicare, liberi di rifiutare, liberi
di copiare. Questo spazio è aperto anche ad altre voci, penne
e tastiere.
Buona
lettura. Piermario
Agosto
2007
Danza
"senza peso": le Punte&Virgole
Torino,
una città che danza (seriamente)
Non
ci credete?
Certo,
per tutto l'anno di danza si parla poco, salvo quando sono pubblicizzati
o recensiti gli spettacoli di artisti famosi. Ma dalla tarda primavera
a metà luglio c'è il tripudio dei saggi di tutte le scuole.
Centinaia, che dico, migliaia di danzatrici (e anche non pochi danzatori),
condividono la loro passione esibendosi sui palchi di tutti i teatri
della città, dall'Alfieri, al Teatro Nuovo fino ai locali parrocchiali
che ancora sopravvivono.
|
Fanno
danza per scaricare le tensioni, per stare in compagnia, per rimanere
in forma, perché “...mi fa sentire bene... sento il mio corpo
che cambia... è come se avessi il fuoco, dentro...” (Billy
Elliot).
Mesi e mesi di impegno, prove, qualche infiammazione articolare,
indolenzimenti sparsi... e poi il SAGGIO!
Alzi la mano chi non ha mai assistito ad almeno un saggio.
A me è capitato numerose volte, per via di danzatrici amiche
o figlie di amici: “Mi farebbe taaanto piacere se venissi anche
tu!”.
Ed eccomi lì ad assistere alle esibizioni di gruppi con nomi
suggestivi: “Principianti”, “Corso Intermedio B”, “Avanzato”. Da
sportivo praticante ho sempre apprezzato e reso onore a tutti gli
spettacoli con entusiasmo e intensi e sinceri battimani.
Ma... che serietà, che seriosità! |
E,
quando qualcuna sbagliava un passo o andava fuori tempo, se la musica
non partiva o “saltava”, ho scorto visi con espressioni di smarrimento,
terrore e palpitazioni cardiache.
Immagino quanto sia difficile per tante sorridere ed essere rilassate,
rimanendo in profonda concentrazione, sotto gli occhi del pubblico,
con i passi da ricordare, la musica da seguire, le compagne da non perdere
d'occhio...
Quanto
lavoro per San Vito (protettore dei ballerini)!
In un tale contesto potrebbe mai esserci spazio anche per un po' di
giocosità e di autoironia?
Una
ventata di novità: le Punte&Virgole
A
inizio di luglio mi è capitato di assistere a uno spettacolo
del Cabaret in Rosa (appropriato il sottotitolo: “femina ridens”),
nell'ambito della rassegna all'aperto Muovitipositivo.
Con professionale solennità il presentatore, Manuel Negro, annuncia
un balletto classico: “Signore e Signori, ecco a voi le Punte &eee
Virgoleeeee!”.
Rimugino. Balletto? Per le punte il richiamo alle scarpette è
diretto, ma le virgole? Una citazione ai piedi sublimi di Alessandra
Ferri? Che ci azzeccano con il cabaret? Mah...
Parte la musica, entrano in scena tre leggiadre danzatrici in tutù.
Si muovono con grazia, compunte e ben impostate, tecnica ineccepibile,
Alta Scuola (e ne avrò la conferma in seguito).
Troppo perfette...
Non passa molto che iniziano a succedere cose che alla Scala o al Bolshoi
non credo si siano mai viste in scena. Si muovono come Marcel Marceau,
ruzzolano come Buster Keaton, ma a ritmo di Tchaikovsky...
E via, una gag dopo l'altra; non riesco a smettere di ridere.
Per
me è una sorpresa: tutti gli anni in cui ho creduto che la danza
classica fosse una cosa sacra sono sbriciolati dalla mimica contagiosa
di queste tre che fanno le sgallettate sul palco.
Si permettono di fare – in più – ciò che in una rappresentazione
del Lago dei Cigni, di Giselle o del Bolero nessuna danzatrice ha mai
osato fare: prendersi in giro.
Voglio sottolineare come le Punte&Virgole “fanno” le sgallettate.
E' evidente che la comicità incontenibile che sprigionano è
frutto di una preparazione meticolosa. I dettagli dei loro movimenti,
l'abilità nelle cadute, la gestione dello spazio sul palco e
l'espressione mimica parlano chiaro.
Numerose volte ho assistito a prove di danza nello Spazio PMR e ho notato
la pazienza e l'applicazione che ci vogliono per arrivare a un risultato
degno di essere presentato in pubblico.
E in cima a tutto, come fragole su un gelato, vedo nel loro lavoro qualità
a me molto care: la creatività, la leggerezza e l'umorismo che
traspare anche quando hanno una faccia contegnosa.
Sì, voglio proprio conoscerle di persona.
Ehi,
sono umane!
A
fine spettacolo aspetto le tre ragazze all'uscita.
Mi tornano in mente mostri sacri come Duncan, Nureyev, Fracci, Savignano,
Bolle... Entità ideali nell'Iperuranio della Danza.
Ecco qui, invece, Elisa Crosetto, Simona Ranfi e Luisa Steila,
esseri umani con l'espressione di chi ama la vita e non disdegna pasta,
pizza (e bagna cauda?).
Ragazze reali, carine e simpatiche.
Mi associo al gruppo che si fa loro intorno per esprimere complimenti
e scambiare due parole. Vengo così a sapere che sono di Torino,
hanno studiato nella scuola di Loredana Furno e frequentato corsi accedemici
di recitazione, hanno fatto parte di corpi di ballo prestigiosi, insegnano
(chissà se fanno dei numeri anche durante le lezioni di danza!)
e hanno un sito, www.punteevirgole.com.
Sono commosso dalla loro semplicità e dalla calorosa familiarità
con cui chiacchierano.
Nasce
il (primo?) Punte&Virgole Fan Club
|
Agli
appuntamenti successivi di Cabaret in Rosa intervengono anche
mia moglie e alcuni amici, molto curiosi.
Tutti concordi, sono proprio brave! Siamo convinti che questo modo
di fare spettacolo possa avvicinare alla danza una significativa
massa di pubblico altrimenti irraggiungibile (come è dimostrato
dal successo di Les Ballets Trockadero de Monte Carlo).
Le P&V ci firmano pure la loro foto ufficiale e ci onorano con
il titolo di loro “primi fans” (qui di fianco la prova).
E cosa fa un Fan Club che si rispetti? Sostiene i suoi beniamini.
E' quello che ci siamo riproposti Maria Rosa e io: vorremmo proprio
che diventassero sempre più popolari e apprezzate per quello
che sanno comunicare.
Questa condivisione di esperienza e di sentimenti è il primo
atto del P&V Fan Club n. 1. |
Per
conoscere le Punte&Virgole
La
cosa più ovvia e diretta è andare a vederle di persona.
Mi fa strano evidenziarlo, ma siamo ormai in un mondo di musica e rappresentazioni
sempre più “digitalizzato e teletrasmesso”.
Nel loro sito ufficiale - www.punteevirgole.com
- trovate curriculum, esperienze, molte foto, video molto spiritosi
e il calendario degli spettacoli.
Se
volete gustarveli al meglio, potete prepararvi guardando prima questi
video presenti in YouTube.
Visto
che ho citato “Billy Elliot”, ecco
la scena della
fine dell'esame di selezione
Examiner:
What does it feel like when you're dancing?
Billy: Don't know.
Sort of feels good.
It's sort of stiff and that...
...but once I get going...
...then I, like, forget everything...
...and...
...sort of disappear.
I sort of disappear.
Like I feel a change in me whole body.
Like there's a fire in me body.
I'm just there...
...flying...
...like a bird.
Like electricity.
Yeah...
...like electricity.
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