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LETTERA A ELEONORA |
Tratto
da "Le grand sommeil des éveillés"
Eleonora è una bambina di sette anni. Mi ha scritto una lettera
senza fronzoli
Dio esiste? C'è
un'idea di Dio che assomiglia a Babbo Natale. Ci puoi credere o no. C'è
anche un'altra idea di Dio, che è come l'aria, come il sole, come
la luna e che si trova dappertutto, in tutte le cose, in tutti gli esseri
umani. E' la vita, la bellezza, il cambiamento, il giorno, la notte, l'alba,
il crepuscolo, i colori, i suoni, gli odori, il contatto, il gusto delle
cose. Ogni volta che vedi qualcosa, che ascolti, che respiri, che tocchi,
che gusti, tu entri in contatto diretto con Dio, perché lui è
dappertutto. Qualche volta è anche nelle chiese, nei templi, ma,
visto che viene spesso rinchiuso, ha deciso di essere in tutti i luoghi
dove ci sono persone e di nascondersi in tutte le cose. E lo fa ridere
il fatto di vedere che molte persone non lo vedono, gli passano a fianco
per tutto il giorno senza dirgli buongiorno, senza toccarlo, senza offrirgli
in dono un fiore o un pensiero, una sensazione, un'idea, un'intuizione
(è un'idea che proviene dal corpo). Allora, ogni volta che tu ti
senti viva, sensibile, che guardi, tocchi, ascolti, senti, gusti, lui
è là, con te, ed è contento di vedere che lo riconosci
in ogni luogo in cui è nascosto. Dov'è nel mio corpo? E' dappertutto, fuori e dentro. Non ha limiti, è come il cielo. Quando respiri è come se ingoiassi un po' di cielo. Quando respiri prendi in te un po' di divino. Dio passeggia in te. Respirare è come una preghiera. Dolcemente, gonfiando il ventre quando inspiri, lasciando il corpo muoversi con il respiro, dolce e morbido. E quando espiri è come se Dio fosse venuto a farti visita e ritornasse in cielo. Ma può tornare subito. Respirando in modo dolce e profondo, puoi pregare migliaia di volte al giorno e viaggiare nel tuo corpo che è il paradiso. E' per questo che Dio non smette di farti visita. Più la tua respirazione sarà dolce e lunga, più le cose intorno a te saranno vive. Qualche volta avrai l'impressione che il tuo corpo sia molto grande, che si estenda come una fiaba. E' come se partisse per incontrare un amico che vedi per incontrarlo più in fretta. Può andare verso le persone e le cose. Può andare verso una tartina o una brioche al cioccolato, nell'aria quando cammini per strada, nell'acqua del mare o della vasca da bagno e, dovunque va, trasporta con sé un po' di Dio.
Il cuore è la vita, è ciò che batte in te, è ciò che si estende quando sei felice e che diventa piccolo quando sei triste. E' come uno strumento musicale, un violino per esempio. Se lo si lascia nella sua custodia, senza toccarlo, senza fargli uscire dei bei suoni, lui è triste. Il cuore è il barometro del corpo. Guarda l'ago, tu sai se farà bel tempo, pioggia o temporale. Ma il cuore è anche ciò che percepiscono gli altri, ciò che tu dai loro, il modo in cui li tocchi, li ascolti, li guardi. Se il tuo corpo è dolce e fluido come un fiume, è Dio che scorre attraverso te e va incontro agli altri, è il loro cuore che si apre e palpita con il tuo.
Non è né piccolo né grande, può assumere qualsiasi forma. Questo dipende da ciò che senti. Se sei triste può diventare piccolissimo, ma l'essenziale è che si muova, che sia vivo, che possa diventare molto grande, per ricordarsene quando è piccolo. In questo modo, non resterà a lungo piccolo. Sarà come un'onda: ogni tanto sale verso il cielo e produce la spuma, altre volte sprofonda nella sabbia, nel fondo del mare, poi risale verso il cielo. Il cuore è lo stesso. Se puoi lasciarlo libero come un'onda, non resterà in un buco vuoto a lungo e la tristezza si trasformerà in gioia quando risalirà. Per questo, quando sei triste, guardati attorno: vedrai che il cielo, la mela sul tavolo, gli uccelli che passano non sono tristi; ti chiamano come se avessero voglia di giocare con te e subito l'onda del cuore risale. Puoi fare il surf sull'onda del tuo cuore.
Se tu senti il movimento, la vita, la palpitazione del cuore e del corpo, è come se stessi seduta davanti al mare senza muoverti e lo guardassi. Ad un certo punto, bruscamente, non sarai più imprigionata dal tuo corpo, ti sentirai così libera che scorrerai con il mare, con il cielo. Se improvvisamente arriva la pioggia, poi di nuovo il sole, un arcobaleno si disegnerà nel cielo, magari anche due arcobaleni, uno sopra l'altro. In quel momento lo guarderai, respirerai molto dolcemente e, improvvisamente, il tuo corpo si trasporterà nell'arcobaleno, il tuo corpo sarà l'arcobaleno. E' come se il tuo corpo fosse un mago. Può assumere tutte le forme, può andare ovunque, può aprirsi ed estendersi nel cielo. Nell'immaginazione può assumere forme diverse, ma anche nella realtà, quando ti lasci andare nell'incontro con il mondo esterno. Nell'arcobaleno ci sono sette colori: viola, indaco, blu, verde, giallo, arancione, rosso. Nel tuo corpo ci sono cinque sensi: il tatto, la vista, il gusto, l'olfatto (la capacità di sentire gli odori) e l'udito (la capacità di sentire i suoni). Se mancasse un colore, l'arcobaleno non sarebbe altrettanto bello. Quando attraversa le goccioline d'acqua, la luce fa risplendere tutti i colori, non soltanto uno o due. Il tuo corpo è un arcobaleno quando illumina i cinque sensi e tu lasci tutte le tue percezioni formare un arco di luce attorno a te e dentro di te.
Vivere è come camminare. Puoi pensare di camminare per andare a prendere l'autobus, per esempio. Ma, se durante la tua camminata pensi all'autobus che sta per arrivare, non avrai più il piacere di camminare. Non vedrai che è autunno, che una foglia prende dei bei colori rossi, che il cielo è grigio o blu, che una nuvola ha una forma carina, che le foglie morte hanno un buon odore e che una castagna brillante è appena uscita dal suo riccio. Non ascolterai quello che ti dice un tuo amico con il quale cammini. Non sentirai il suo calore. Rischierai di farti investire da una bicicletta o di scontrarti con un signore che porta a spasso il cane. Quando cammini, i tuoi sensi sono svegli, tu vedi e registri centinaia di cose e alle volte hai l'impressione di gioire, semplicemente perché sei viva, respiri, hai delle sensazioni, le tue gambe si muovono armoniose, i tuoi piedi sentono la terra e si posano facendo un movimento meraviglioso e complicato. Meglio ti senti, più puoi osservare quant'è bello essere vivi, semplicemente camminare, sentire il canto di un uccello, toccare una castagna, gustare il sapore di una mela, vedere le sfumature di un colore, sentire l'odore della terra, capire qualcosa con la tua intelligenza. La vita, serve a questo, ad essere pienamente vivi. Se qualche volta sei triste e hai delle preoccupazioni, cerca di vedere ciò che ti sta intorno, percepirai che l'arcobaleno è sempre là, se tu sai vederlo. E' un po' come Dio: ama nascondersi dappertutto. Quando siamo tristi, siamo come in fondo a un pozzo, non pensiamo ad alzare la testa per vedere il cielo luminoso.
E' un movimento naturale verso ciò che ti sta intorno e ti tocca, che ti provoca un'emozione, e tu la senti nel tuo corpo. Noi abbiamo bisogno di scorrere come un fiume e di sentire che altri fiumi scorrono in noi. Un fiume che scorresse completamente solo, senza mai incontrarne un altro, sparirebbe nella terra, il suo letto si seccherebbe. Ma anche se è molto piccolo, anche se è un ruscello minuscolo, quando incontra qualche goccia di pioggia o se ci fai la pipì dentro, scorre più rapidamente e incontra altri ruscelli. Poco a poco diventerà più largo e bagnerà più alberi. Pesci e uccelli, libellule e barche, innamorati e farfalle verranno a guardarlo e a sentire la gioia. Le foglie vi si rifletteranno. E le persone tristi verranno a passeggiare sui sentieri che lo costeggiano e forse si laveranno il cuore nelle acque rapide e torneranno a casa loro più leggere, i sensi più aperti.
E' il fiume che scorre in te verso gli altri. Ma non immaginare mai che tu non sei un fiume e che solo gli altri possono scorrere verso di te e portarti gioia, piacere, tenerezza, dolcezza; perché, se pensi che tutto questo proviene dagli altri, sarai triste ogni volta che i fiumi smetteranno di scorrere verso di te. E' magico sentire che puoi scorrere verso gli altri dall'istante in cui ti svegli e doni loro amore. Puoi anche scorrere verso le cose e, più scorrerai verso le cose, più loro scorreranno verso di te. Se resti senza far niente e aspetti, non scorrerà forte. Vedere un bel fiume scorrere, questo dà delle idee a tutti i piccoli ruscelli che hanno voglia di scorrere verso di te, a tutti gli altri fiumi che hanno voglia di gustare la tua acqua, che è unica. Non ce n'è una dello stesso colore, né dello stesso sapore, perché continuamente incontra altre acque. L'amore è questa capacità che tu hai di aprirti e di lasciare che le cose e gli esseri si riscaldino vicino a te. Tu puoi essere come il sole che non si dice: "Oggi riscalderò solo gli autisti di taxi e i mandarini". Riscalda tutto il mondo, le piante, gli animali, gli esseri umani. Non si preoccupa di sapere se sei cinese, africano o francese, se hai un naso grosso o un grosso sedere, se vivi in una bella casa o in una capanna di legno. Brilla per tutti. Tu puoi fare come il sole, come la luna. Se vuoi che
parliamo di queste cose, vienimi a trovare. Ci faremo una passeggiata
e ci racconteremo delle storie. Daniel Traduzione
di Adele Esposito
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"Le
grand sommeil des éveillés" |