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L'APPROCCIO TRAGER |
Nel
vasto panorama delle discipline di lavoro corporeo conosciute e praticate
in Italia sta riscuotendo notevole interesse e diffusione l'Integrazione
Psicofisica Trager®. Essa nasce dall'intuizione del medico Milton
Trager (1908-1997), che, dopo un approfondimento e perfezionamento condotti
a livello personale per oltre 50 anni, ha dedicato il resto della sua
vita alla diffusione della sua esperienza.
Definire il lavoro di Trager una tecnica o un metodo è improprio, in quanto non esistono procedure codificate con l'intenzione di produrre risultati specifici. Non ci sono formule, regole o sequenze standard di manovre; si tratta piuttosto di un approccio, di un'attitudine ad imparare ed insegnare la rieducazione al movimento. Trager poneva l'accento sul fatto che i suoi pazienti andavano da lui per ascoltare una lezione, non a "ricevere" un trattamento. L'Educatore Trager usa le mani non per modificare lo stato del tessuto, ma per comunicare al sistema nervoso una sensazione di qualità specifica che, a sua volta, stimola una risposta tissutale nel soggetto. Quando un corpo si sente più leggero, si muove come se fosse più leggero. LA VITA DI MILTON TRAGERMilton
Trager nacque a Chicago nel 1908. Trasferitosi a Miami nel 1925 con
la famiglia, iniziò ad allenarsi con l'obiettivo di diventare
pugile professionista, seguito dal preparatore Mickey Martin. Al termine
di ogni seduta Martin aveva l'abitudine di praticare un massaggio defaticante
al suo pupillo, ma un giorno si dichiarò troppo stanco e contratto
per eseguire la consueta seduta. Trager, allora diciottenne, si offrì
lui di fargli qualcosa. Dopo qualche manovra, Martin chiese sbalordito:
"Ehi, dove l'hai imparato?". "Me l'hai insegnato tu adesso, Mickey",
rispose il ragazzo, "non l'ho mai fatto prima in vita mia!". "Ragazzo,
io non ti ho insegnato niente. Lasciamelo dire, tu hai le mani d'oro!".
Trager, esultante, tornò a casa e chiese al padre, che da due
anni soffriva di sciatica, di sottoporsi alle sue cure. Il dolore migliorò
considerevolmente già in quella prima seduta e sparì definitivamente
dopo un altro paio.
Da quel momento egli si dedicò con entusiasmo a cercare e "trattare" tutti i dolori e malanni che gli capitavano a tiro. Non aveva idea di cosa faceva e del perché funzionasse, ma fatto sta che in breve tempo si fece una solida fama e clientela. Il Trager era nato. DA FISIOTERAPISTA A MEDICOAbbandonata
la carriera pugilistica, si dedicò all'attività di ballerino
professionista e acrobata. Nel 1941 conseguì il Diploma di Fisioterapista
presso l'Università di Los Angeles. Dopo la guerra, rimanendo
a Los Angeles, si occupò particolarmente del recupero di malati
colpiti da poliomielite e disturbi neuromuscolari.
Nel 1949, a 41 anni, con l'obiettivo di approfondire maggiormente gli aspetti clinici della sua intuizione, decise di studiare Medicina. Si laureò nel 1955 all'Università di Guadalajara, Messico. Dopo la laurea Milton Trager si trasferì alle Hawaii, dove si occupò della salute dei numerosi turisti americani e continuò a coltivare il suo interesse per la riabilitazione fisica. Nel 1975 tenne all'Esalen, in California, la prima dimostrazione pubblica e iniziò l'attività di divulgazione dell'Approccio Trager. Nel 1977 Trager smise di esercitare la professione medica per dedicarsi completamente all'insegnamento, fondando l'Istituto che porta il suo nome. Da allora più di 5000 persone hanno partecipato ai corsi tenuti in ogni parte del mondo. Attualmente, sono oltre 1000 gli Educatori Trager diplomati in attività. IN CHE COSA CONSISTEL'Approccio
Trager è essenzialmente una comunicazione che si stabilisce tra
l'educatore e l'inconscio del soggetto in trattamento per mezzo di movimenti
ritmici e piacevoli: il messaggio è una proposta di libertà
di movimento, sollievo dal dolore, consapevolezza del proprio fisico
ed osservazione interiore.
Una sessione ha la durata di circa un'ora, un'ora e mezza. Essa può essere distinta in due parti: una di lavoro compiuto con il soggetto disteso comodamente su un lettino da massaggio e l'altra in piedi, con l'esecuzione attiva di esercizi di rilassamento ed ascolto del corpo denominati Mentastica®. La tecnica utilizzata nel lavoro Trager sul lettino è costituita principalmente da compressioni leggere, allungamenti, dondolii, flessioni e manovre di mobilizzazione. Il soggetto è passivo; l'educatore varia spesso i movimenti per evitare l'aiuto "volontario" negli stessi. Milton Trager soleva dire: "Il mio lavoro mira al contatto con la mente inconscia della persona. Ogni manovra, ogni pensiero comunica il modo in cui si dovrebbe sentire il tessuto se tutto fosse perfetto. Tutto sta nella mente ed è questa l'unica cosa che mi interessa. Sono convinto che per ogni condizione fisica di rigidità esiste un blocco psichico nell'inconscio di intensità corrispondente. Il Trager consiste nell'uso delicato delle mani per agire su modelli psicofisici profondi ed interrompere la loro influenza sui tessuti del corpo. Questi modelli spesso si sviluppano come risposte a circostanze avverse, quali incidenti, interventi chirurgici, malattie, cattiva postura, traumi emozionali, stress della vita quotidiana e sedentarietà. Lo scopo del mio lavoro è interrompere questi modelli sensoriali e mentali che inibiscono la libertà di movimento e causano dolori ed alterazioni nelle funzioni ordinarie. Il mio approccio è quello di comunicare al paziente che cosa significa sentirsi bene, nel senso di un corpo-mente funzionalmente integrato. In questo modo i modelli inibitori sono dissolti all'origine - la mente - e il paziente può sperimentare benefíci duraturi. Il risultato è un miglioramento generale." Durante la sessione l'educatore lavora rilassato e leggero egli stesso, in ascolto di sé e del soggetto, in uno stato di coscienza simile a quello della meditazione o del training autogeno. Trager lo ha chiamato hook-up, connessione. Domande ricorrenti affiorano nella mente dell'educatore: "Che sensazione percepisco di questo corpo?... E' rigido?... Si muove in modo sciolto?... Le parti sono simmetriche?... Come potrebbe essere più rilassato il movimento, più libero?..." Manovre ed osservazione si susseguono in un costante ciclo di azione-reazione. L'osservazione è l'aspetto fondamentale nell'Approccio Trager. Il fruitore, dal canto suo, sperimenta la sessione come un'esperienza molto piacevole. I movimenti sono dolci e non invasivi. Le manovre di dondolio sono ipnotiche e rilassanti. Le variazioni dei movimenti riducono la possibilità di prevedere le azioni, incoraggiando l'esperienza passiva. GLI SCHEMI DELLE CONTRATTURE I princípi
efficaci nel Trager sono molteplici. Come già accennato, esso
induce un rilassamento profondo. Le manovre ritmiche, agendo sui sistemi
vestibolari e sui recettori del movimento, hanno un effetto calmante
nella persona. IL RICORDO DELLA DISTENSIONE Le sensazioni
percepite durante una sessione rimangono impresse nella mente del soggetto
e possono anche essere richiamate successivamente: come il ricordo di
una forte esperienza fa accelerare i battiti del cuore e sudare, così
un ricordo di distensione può permettere di rilassare la muscolatura
contratta. LE INDICAZIONI DEL TRAGER Come si
è accennato in precedenza, il Trager è applicabile per
una vasta gamma di disturbi ordinari (contratture muscolari, stress,
ecc.), ma è osservando i risultati ottenuti nei casi più
gravi che si può capire quanto possa essere grande ed estesa
la sua efficacia. IL TRAGER IN ITALIA Fino
a qualche anno fa il Trager in Italia era pressoché sconosciuto.
A causa della necessità di recarsi negli Stati Uniti per il
training, esso era patrimonio solamente di qualche terapista che aveva
studiato all'estero. Qualche immagine del corso tenuto nel Novembre 2002 nello Spazio PMR. |